sabato 2 dicembre 2017

Disfunzione erettile e Viagra Originale

Il Viagra Originale e la disfunzione erettile sono due cose che vanno a braccetto ormai da molti anni. Infatti il Viagra Originale è ormai da tempo un fenomeno che forse si può anche considerare come fenomeno di massa è questa anche l’opinione del Ministero della Sanità e delle stesse case farmaceutiche che producono il Viagra Originale stesso.

Non ci son distinzioni rilevanti in quanto classe sociale o e anche se ovviamente l’utilizzo più massiccio è da parte delle persone di una certa età. Se una persona ha problemi relativi alla disfunzione erettile o non si sente molto portata come amante l’utilizzo di medicinali quali Viagra Originale o molti altri medicinali simili è ormai un’abitudine diffusa.

Disfunzione erettile e Viagra Originale

Viagra Originale (Sildenafil) in Italia

Anche in Italia un Paese noto per essere tra i più focosi del mondo, il Viagra Originale ha avuto una diffusione non indifferente. La pillola blu che è sulla bocca di tutti sta avendo un successo che non in molti potevano preventivare solo fino a qualche tempo fà. Il successo è arrivato inaspettato per molti, ma non certamente per le case farmacologiche che ben sanno quanto la disfunzione erettile sia un problema molto importante per una gran fetta della popolazione maschile mondiale.

Ovviamente adesso è possibile trovare molte versioni del farmaco anche in colori come arancio e giallo e prendono nome di Cialis e Levitra. Al momento il conto va oltre i 50 milioni di pillole vendute, un mercato che è in espansione costante, l’Italia è terza nel consumo dopo la Germania e la Gran Bretagna.

Sono molti i sondaggi che si sono fatti in merito e alcuni dicono che in Italia la vendita di Viagra Originale è più diffuso al nord che al sud, (come ci si poteva aspettare anche senza studi). Questo può essere considerato un indice di come la vita nel nord Italia si più stressante e la frenesia di una vita così veloce possa portare inevitabilmente a problemi che il “maschio Mediterraneo” invece non ha o non sente. L’ansia da prestazione infatti molte volte è semplicemente a livello mentale e non meramente fisico.

Per quanto invece riguarda la disfunzione erettile questo è un problema di non facile catalogazione e sono sempre di più gli uomini che ne soffrono in odo costante.

mercoledì 25 ottobre 2017

Latisse Generico informazione medica

Latisse generico è l’unico medicinale usato per la crescita delle sopracciglia approvato dalla FDA. Con il principio attivo Bimatoprost le tue sopraciglia diventeranno più forti, scure e grosse in appena un paio di settimane. Avrai i primi risultati circa 8 settimane dopo l’assunzione del farmaco e circa sedici settimane dopo potrai sfoggiare le sopracciglia che hai sempre sognato di avere. Latisse è un liquido che deve essere applicato ogni sera. Assumendo Latisse generico avrete le ciglia più lunghe che abbiate mai avuto.

Generic Latisse Informazione Medica


Come funziona Latisse generico?

Sebbene Latisse generico e il suo principale principio attivo – il Bimatoprost - siano stati approvati dalla FDA, si sa molto poco del funzionamento di questo prodotto che aiuta nella crescita delle ciglia. Il principio attivo – il Bimatoprost - è un composto lipidico che aiuta il legame dei recettori della prostaglandina e induce la crescita dei follicoli per farvi avere le sopracciglia che avete sempre voluto.

Come applicare Latisse

Latisse Generico è dotato di applicatori che vanno utilizzati fino ad un massimo di 20 volte. Basta applicare un po’ del liquido di Latisse nella palpebra superiore una volta al giorno utilizzando l'applicatore. Non è necessario effettuare lo stesso trattamento nella palpebra inferiore. Versare una parte del liquido negli occhi non comporta alcun pericolo, ma è preferibile evitarlo perchè può comportare un oscuramento dell’iride. E' importante continuare ad applicare Latisse generico anche quando si è raggiunto l’effetto desiderato.

Quali sono i possibili effetti collaterali di Latisse generico?

Ogni buon prodotto cosmetico e per la salute ha possibili effetti collaterali e Latisse generico non fa eccezione.

Esistono diversi effetti collaterali riscontrati da chi ha utilizzato Latisse generico per la prima volta, ma di solito vanno via dopo alcuni giorni. Se persistono, consultare il medico o il dermatologo per capire qual è il problema e se è possibile continuare ad usare il Bimatoprost.

Parla con il tuo medico di fiducia circa l’uso del medicinale nelle seguenti situazioni:

  • Se hai avuto qualche infezione nell’occhio
  • Se sarai sottomesso a un intervento
  • Se stai utilizzando dei prodotti simili
  • Se hai avuto seri problemi alla vista
  • Se hai avuto problemi di pressione oculare

lunedì 24 luglio 2017

L'universo femminile non e' cosi' vasto nella ricerca farmacologica

In questi giorni, l'attenzione si focalizza sulla donna e gli obiettivi sono puntati sull'universo femminile, un universo che si riduce drasticamente quando si parla di ricerca farmacologica.

Infatti le donne, nonostante siano le maggiori consumatrici di farmaci, sono scarsamente rappresentate nella sperimentazione clinica.

Non solo, ma non si tiene conto della diversità fisiologica uomo/donna rispetto all'effetto dei farmaci.

Per questo il Comitato Nazionale per la Bioetica ha approvato il testo La sperimentazione farmacologica sulle donne.

In esso si evidenziano i pericoli di una farmacologia neutrale che non individua e riconosce le differenze uomo/donna.

Nel testo si propone, tra l'altro, di incentivare le aziende farmaceutiche a sostenere una sperimentazione differenziata, suggerendo progetti di ricerca sull'argomento. Si richiede inoltre di garantire una maggiore presenza femminile nelle sperimentazioni farmacologiche e una maggiore attenzione alla terapia appropriata e si sottolinea la necessità di potenziare la cooperazione nazionale ed internazionale.

Il testo è stato redatto da Laura Palazzani, che ha coordinato il gruppo di lavoro con il contributo di Silvio Garattini, direttore del'Istituto Mario Negri di Milano, e Laura Guidoni, dirigente dell'Istituto Superiore di Sanità. Durante gli incontri dei gruppi di lavoro si sono svolte alcune audizioni che hanno offerto importanti contributi, dei Proff. Flavia Franconi, Responsabile del gruppo di studio Farmacologia di Genere della Società Italiana di Farmacologia, Vicepresidente della Società Italiana Salute e Medicina di Genere e coordinatore del Dottorato di Ricerca Farmacologia di Genere, oltre a Matilde Leonardi e Carlo Tomino.

La donna, quindi, è stata sempre sottorappresentata e a giustificazione di questa scelta sociale c'erano la convinzione che l'unica differenza tra uomini e donne fosse solo legata all'apparato riproduttivo e che l' esclusione proteggesse la maternità.

E' solo tra li anni '80 e '90 che i ricercatori si sono resi conto che le patologie potevano avere decorsi molto eterogenei in uomini e donne e quindi risultati eterogenei anche le terapie farmacologiche.

Il fenomeno è riconducibile sia a fattori sociali (mansioni lavorative diverse espongono a rischi diversi), sia a fattori ormonali, genetici, metabolici.

Per esempio, le ricerche sulla digossina, molto usata nell'insufficienza cardiaca, erano state condotte per l'80% su uomini e la conclusione era stata che pur non allungando la vita il farmaco faceva diminuire il numero di ricoveri.

Alcuni studi successivi sui dati analizzati relativi a uomini e donne, dimostrarono che mentre gli uomini che prendevano la digossina miglioravano la qualità di vita rispetto al gruppo che assumeva placebo, per le donne era vero il contrario, cioè morivano prima di quelle alla quale era stato somministrato il placebo.

E questo perché probabilmente è diversa l'origine della cardiopatia (dopo un infarto per l'uomo e in seguito a diabete o ipertensione nella donna).

Infine un altro punto da non sottovalutare è quello che, non solo si deve coinvolgere le donne nella sperimentazione, ma i ricercatori devono presentare i loro risultati consentendo di analizzare le differenze tra uomini e donne perché nella maggior parte degli studi non si descrive l'efficacia del farmaco suddivisa per sesso.

lunedì 12 giugno 2017

Disfunzioni sessuali femminili in aumento

Disfunzioni sessuali femminili: un problema per 2 donne su 3


Lo studio condotto dai ricercatori dell’Hackensack University Medical Center nel New Jersey (USA) rivela che 2 donne su 3 soffrono di disfunzioni sessuali femminili ma, ciò che preoccupa è che le donne affette da tali disfunzioni sessuali femminili hanno un’età compresa tra i 18 ed i 30 anni.

La ricerca si è svolta con alcuni test e sondaggi rivolti a ben 587 donne di età compresa tra i 18 ed i 95 anni. Alle donne volontarie sono state formulate una serie di domande in merito a sei “problematiche chiave” relative alle disfunzioni sessuali femminili più frequenti, ovvero mancanza di desiderio sessuale, mancanza di eccitazione, scarsità di lubrificazione, difficoltà di conseguimento dell’orgasmo, insoddisfazione sessuale e dolore durante i rapporti sessuali.Il 63% delle donne è alle prese con le disfunzioni sessuali femminili.

Al termine dei test, gli studiosi hanno riscontrato che circa il 63% delle donne soffre di disfunzioni sessuali femminili, note anche come DSF, e che tali disfunzioni sessuali nulla centrano con l’avanzare dell’età, con la menopausa o con l’impiego continuato di farmaci antidepressivi da parte delle donne.

La dott.sa Debra Fromer, dirigente del Centro della Salute della vescica, della prostata e del pavimento pelvico presso la Hackensack University, ha fatto notare che la mancanza di desiderio sessuale è una tra le disfunzioni sessuali femminili più ricorrenti, infatti colpisce circa il 47% delle donne.

A questa problematica però seguono altre disfunzioni sessuali femminili, tra cui: problematiche inerenti l’orgasmo (per il 45% delle donne), mancanza di eccitazione (per il 40% delle donne), insoddisfazione sessuale (per il 39% delle donne), scarsità di lubrificazione (per il 37% delle donne) e dolore durante i rapporti sessuali (per il 36% delle donne).

Disfunzioni sessuali femminili - Lovegra (Viagra femminile)

Disfunzioni sessuali femminili e terapie per trattarle


La mancanza di desiderio sessuale, la scarsità di eccitazione o le difficoltà nel raggiungere l’orgasmo, sono tutte disfunzioni sessuali femminili che si originano o da cause psicologiche, o da cause fisiologiche. Quel che è certo però, è che le disfunzioni sessuali femminili si verificano in concomitanza di uno squilibrio ormonale che non permette di godere a pieno della propria vita sessuale.

Un trattamento molto efficace sulle disfunzioni sessuali femminili è la terapia con il Lovegra (Viagra femminile). Questo prodotto, rilascia citrato di sildenafil nel sangue di modo che si ripristinino le corrette funzionalità ormonali. Lovegra è infatti indicato per tutte le donne che presentano delle disfunzioni sessuali dovute a squilibri ormonali, menopausa, interventi ovarici o problemi di natura psicologica.

giovedì 12 gennaio 2017

Farmaci: causa di disfunzioni sessuali

Disfunzioni sessuali: a volte è colpa dei farmaci

Le disfunzioni sessuali, sia maschili che femminili, possono avere una miriade di cause di varia natura, ma quello che molti non sanno è che spesso sono proprio i farmaci, anche quelli più comuni, a determinare le disfunzioni sessuali (disfunzione erettile o eiaculazione precoce).

Tutti i farmaci hanno degli effetti collaterali più o meno gravi, così può succedere che se da un lato la loro assunzione risolve una condizione, dall’altro va a pregiudicare la salute sessuale con la comparsa di condizioni quali impotenza, eiaculazione precoce, calo del desiderio sessuale e altre disfunzioni sessuali.

Ad esempio i farmaci per il trattamento della gastrite, i tranquillanti, gli antidepressivi, gli antistaminici, i farmaci per facilitare la digestione e la pillola anticoncezionale, sono tutti accusati di provocare il calo del desiderio sessuale o altre disfunzioni sessuali di grande disagio. Nonostante ciò, molte persone dinanzi alle disfunzioni sessuali non prendono nemmeno in considerazione il fatto che possano dipendere dall’assunzione di farmaci e non ne sospendono l’uso.

Ecco come i farmaci agiscono sulle disfunzioni sessuali?

Come già detto ci sono una serie di farmaci che si costituiscono come causa di disfunzioni sessuali. Questo accade perché la sessualità è regolata da un meccanismo assai delicato e al tempo stesso complesso, in cui si fondono messaggi chimici e nervosi, inevitabilmente influenzati da fattori sia interni che esterni.

Ecco perché le sostanze ed i principi attivi contenuti in alcuni farmaci possono alterare il meccanismo sessuale e provocare la depressione del sistema nervoso centrale, una produzione eccessiva di prolattina o una carenza di testosterone, senza dimenticare le ripercussioni che i farmaci hanno sui genitali (vaginiti, cistiti, uretriti). Ovviamente la reazione ai farmaci è puramente soggettiva e non necessariamente la loro assunzione causa disfunzioni sessuali.

Quali i farmaci responsabili delle disfunzioni sessuali?

Conoscere i farmaci causa di disfunzioni sessuali può servire ad evitarne l’abuso e soprattutto a impedire che si verifichino disfunzioni sessuali.

Tra i primi farmaci causa di disfunzioni sessuali (disfunzione erettile o impotenza) si annoverano gli antidepressivi triciclici, gli antidepressivi IMAO e gli ansiolitici a base di benzodiazepine. Questi farmaci deprimono il sistema nervoso centrale impedendo di mandare e ricevere stimoli sessuali come l’eccitazione. Attenzione anche agli antiulcera, agli anti gastrite e ai regolatori della motilità gastrointestinale, responsabili di un considerevole calo ormonale. Anche gli antistaminici tendono a sopprimere l’attività sessuale così come le pillole anticoncezionali tendono a provocare una secchezza vaginale eccessiva.